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Riscaldamento in pompa di calore... conviene sempre?

  • Immagine del redattore: Geom. Stefano Pelagotti
    Geom. Stefano Pelagotti
  • 27 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

Visto la pubblicità commerciale on-line, che continua a comparire appena accedi alla rete con il tuo smartphone, ritengo che un po’ di chiarezza in merito a questa tipologia d’impianto di riscaldamento sia opportuna se non necessaria.


On-line ci vengono continuamente proposti impiantistiche di riscaldamento orientate verso la cosiddetta “pompa di calore”, cioè impianti che utilizzano quale forma di energia l’elettricità al posto del metano o del GPL..

Impiantistica in una casa "intelligente"

Iniziamo con il dire che l'impianto a pompa di calore funziona a bassa temperatura, cioè il fluido che trasporta il calore viene riscaldato a temperature più basse rispetto ad una caldaia “tradizionale”, temperature variabili tra i 30° ed i 50°, quindi adatte ad un impianto a pavimento/parete/soffitto, a ventilconvettori e radiatori speciali, in alcuni casi innalzando la temperatura sino a 55°/60° è possibile utilizzare anche radiatori “tradizionali”.


E allora dove è il problema?


Il problema nasce nel momento in cui andiamo a posizionare il nostro impianto a servizio di un edificio o di un appartamento non isolati termicamente come, purtroppo, è stato fatto durante la fruizione del Superbonus 110.


La norma di riferimento per fruire del Superbonus 110% richiedeva che l’immobile, dopo l’intervento, “migliorasse” di almeno due classi energetiche e questo salto, in non pochi casi, veniva raggiunto semplicemente realizzando un nuovo impianto a pompa di calore in sostituzione del precedente a caldaia "tradizionale".

Questo poteva essere fatto in quanto la modalità di calcolo della classe energetica “premia”, in maniera sostanziale, l’utilizzo dell’energia elettrica, come se tutta l’energia elettrica fosse prodotta da fonti rinnovabili.


Quindi bastava questa sostituzione d'impianto per poi poter accede ai bonus "trainati" come il cambio degli infissi, la palina di ricarica auto, ecc., il tutto senza pensare alle conseguenza economiche e di confort che l’utilizzo di tali impiantistiche avrebbe avuto in presenza di immobili non coibentati.


In un immobile isolato termicamente, una volta che il nostro impianto ha portato a temperatura (20 gradi) l’aria contenuta nelle nostre stanze, il lavoro “grosso” è fatto e quindi la pompa di calore si spegne, accendendosi nuovamente solamente quando la temperatura della nostra casa sarà scesa al di sotto dei 20° stabiliti.


Questo tempo di raffreddamento (dispersione di calore) in una casa correttamente coibentata è lento, sicuramente molto più lento rispetto alla stessa casa non coibentata, dove sarà sicuramente necessario un maggiore intervento del nostro impianto per mantenere la temperatura desiderata.


Ed ecco il problema.


  1. In una casa non coibentata l’impianto a pompa di calore è sottoposto a continue accensioni e spegnimenti per compensare l’eccessiva dispersione termica e questo comporta un “sovraconsumo” dell’impianto a causa dei continui picchi di richiesta d’energia (un po’ come accendere e spegnere l’auto ripetutamente ed alla fine la continua richiesta di potenza scaricherà la vostra batteria…), cosa questa che porterà di conseguenza a bollette elettriche “pesanti”.

  2. Per evitare l’eccessivo consumo di cui al punto precedente si decide di mantenere una temperatura più bassa con la non remota conseguenza, trattandosi di un impianto a bassa temperatura, di non riuscire a scaldare l’ambiente se non nelle immediate vicinanze dei nostri radiatori e nel caso di impianto a pavimento di non avere la temperatura desiderata se non innalzando di conseguenza il consumo.

  3. L’energia elettrica in Italia non è così a buon mercato… Se penso di installare un impianto a pompa di calore in una casa non coibentata e non voglio rovinarmi con la bolletta elettrica allora devo per forza avere un adeguato impianto fotovoltaico. Autoproducendo l’energia allora posso cavarmela discretamente.

  4. Devo avere un corretto sistema di distribuzione del calore, quindi a pavimento o per ventilconvettori o radiatori specifici ed adatti alle basse temperature. Se pensate di poter utilizzare un impianto a pompa di calore con dei radiatori in ghisa allora avrete un ulteriore elemento di maggior consumo.


Quanto sinora riportato non è un invenzione del momento, non sapevo di cosa scrivere..., ma una diretta esperienza del sottoscritto, esperienza avuta come Consulente Tecnico d'Ufficio in una causa tra privati…


In pratica un tecnico aveva consigliato un suo cliente/parente di montare un impianto a pompa di calore nel suo appartamento in modo da avere un impianto ad alte prestazioni e di conseguenza risparmiare sui consumi.


Purtroppo dopo un anno circa di utilizzo dell'impianto questa persona intenta una causa civile verso l’impiantista:

“Mi ha montato male l’impianto, l'impianto non rende, non raggiungo le temperature desiderate e mi arrivano bollette da oltre 800-1200 Euro al mese creando una situazione finanziaria insostenibile”.


Dopo i dovuti sopralluoghi e verifiche (ndr l’impianto era montato correttamente ed il proprietario ricorrente ha anche perso la causa...) la situazione è stata risolta, o perlomeno fortemente tamponata, coibentando dall’interno l’intero sviluppo dell’appartamento rivolto a Nord in quanto l’eccessiva superficie di facciata esposta a Nord disperdeva a tal punto da far si che l’impianto andava praticamente in continuo e consumando di conseguenza.


Perciò prima di farsi invogliare dall’offerta del momento, fatta meramente per vendere un prodotto, verificare tramite tecnici di fiducia la reale “resa economica” dell’operazione e non solo sulla “resa tecnica” della pompa di calore… Sono due cose completamente diverse, quindi cautela anche perché si parla di operazioni edili/impiantistiche da diverse migliaia di Euro.


Per ogni vostra necessità di consulenza e progettazione lo Studio dello scrivente è a Vostra disposizione.


Geom. Stefano Pelagotti

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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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