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LA GEOTERMIA II, IL CALORE DAL SOTTOSUOLO (parte II°)

  • Stefano Pelagotti
  • 26 set 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel precedente post mi sono permesso di darvi notizia di massima su cos'è la geotermia superficiale ad uso di edifici privati (quali villette, appartamenti a schiera e condomini), in questa seconda parte vorrei invece cercare di chiarire e presentare cos'è una centrale geotermica da teleriscaldamento e produzione di energia elettrica


Qui si tratta di vere e proprie strutture industriali che cercano di trarre energia dal sottosuolo per la produzione di calore e di energia elettrica, sfruttando la temperatura di eventuali acque di profondità (infatti è chiamata geotermia profonda) che si possono presentare sia a temperature basse o medio/basse che a temperature molto elevate (vapore).


La maggior parte delle centrali operanti nel mondo è realizzata per la produzione di energia elettrica, in pratica le acque di profondità calde vengono utilizzate per produrre vapore ed azionare delle turbine per la produzione di energia elettrica e successivamente riconvogliate a pressione nel terreno.


Quando parliamo di centrali geotermiche per la produzione di teleriscaldamento, cioè la fornitura diretta agli edifici di un liquido già in temperatura e fruibile per il riscaldamento, si parla normalmente di impianti cosiddetti "binari" che di fatto si compongono di un circuito chiuso nel quale il liquido riscaldato proveniente dal sottosuolo viene portato in superficie, messo a contatto indiretto con un liquido più freddo (che si riscalderà) e successivamente reimmesso nel sottosuolo.


Le centrali "binary" nel contesto delle centrali a geotermia profonda (secondo quanto esposto nel rapporto finale di ricerca 1650 del 2015 dell'INRS Universitè de Recherche du Quèbec) hanno impatti sull'ambiente, sul paesaggio e sulla salute nettamente inferiori rispetto alle centrali geotermiche che utilizzano sistemi "flash" o "dry steam" (tecnologie maggiormente utilizzate per la produzione di energia elettrica), in quanto il fatto di lavorare su circuiti nettamente separati permette di minimizzare, e in casi azzerare, la possibilità di emissioni aeree.


Ovviamente alla base della realizzazione di una centrale geotermica, basandosi sulle varie esperienze raccolte negli ultimo sessant'anni nel mondo, deve esserci un'accurata analisi geologica che determini la natura e le caratteristiche dell'acqua di sottosuolo (profondità, temperatura e composizione), in modo da valutare correttamente la fattibilità e convenienza economica dell'intervento (risparmi e copertura territoriale), valutazione alla quale, se positiva, dovrà seguire un accurato progetto del sistema e delle sue interazioni con l'intorno e garantire l'utilizzo della migliore tecnologia disponibile.


(nell'immagine sotto la centrale binary da 45 Mw di Mammoth Pacific in Sierra Nevada per la produzione di elettricità)


Con lo sfruttamento della risorsa giotermica, come già accennato, possiamo produrre sia energia elettrica (tramite turbine movimentate dal vapore) che semplice liquido riscaldato da destinarsi a teleriscaldamento.


Ma esattamente cos'è il teleriscaldamento?


Il teleriscaldamento non è altro che la distribuzione alle case, tramite un'apposita rete, di un liquido già in temperatura da far scorrere all'interno del proprio impianto di riscaldamento e/o raffrescamento.


In pratica l'unità immobiliare non necessiterebbe di collegamento ad una di rete gas (metanodotto) e di una caldaia da riscaldamento, in quanto il sistema distribuisce già l'acqua a temperatura idonea al riscaldamento, il tutto o tramite un abbonamento forfetario o tramite un contatore specifico (contacalorie) che calcola quante calorie vengono assorbite/richieste dall'unità immobiliare servita.


Ovviamente in tutti i vari sistemi di sfruttamento geotermico di profondità il liquido estratto viene, dopo l'utilizzo, reimmesso nel sottosuolo in una sorta di ulteriore circuito "chiuso", anche per rispettare ed evitare, soprattutto in aree particolarmente sensibili, potenziali problemetiche di abbassamento del terreno per "svuotamento", nel tempo, dalle acque presenti.


Al termine di questo post tengo a sottolineare che questa è una semplice e molto stringata presentazione delle centrali geotermiche profonde ed invito, pertanto, chi fosse interessato a ricercare sulla rete i moltissimi approfondimenti presenti, soprattutto delle esperienze avute in Germania, negli Stati Uniti, in Australia ed in Nuova Zelanda.

 
 
 
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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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