LA GEOTERMIA, IL CALORE DAL SOTTOSUOLO - (parte I°)
- Stefano Pelagotti
- 19 set 2016
- Tempo di lettura: 3 min
In questi giorni, nell'area di mia residenza e sede, si è scatenato un dibattito sulla geotermia come fonte alternativa e sostenibile di produzione dell'energia.e seguendo i vari interventi, domande e risposte mi sono reso conto di quanto questo settore energetico sia dai più poco conosciuto.
Quindi mi è sembra opportuno dare due notizie sulla geotermia, sia superficiale che profonda.
Affrontiamo per prima la geotermia superficiale, cioè la geotermia che, tecnicamente, giunge al massimo alla profondità di 400 metri e viene ordinariamente utilizzata per uso privato, cioè a servizio di un edificio (mono o bifamilaire) o di un piccolo gruppo di edifici (coindominiale)
Partiamo con il dire che già ad una profondità di soli 70/100 cm. la temperatura del terreno risulta discretamente costante, cioè non subisce le variazione di temperatura dell'atmosfera e permettando, pertanto, un possibile scammbio termico per la generazione di calore, scambio che, in geotermia, può avvenire anche tramite acque di falda e acque superficiali.

La geotermia superficiale (scambio termico passivo con il terreno) per uso privato, si divide a sua volta in orizzontale (sbancamenteo o trincea) e verticale (superficiali e media bassa profondità), nella prima viene realizzata una tubazione a serpentina posta orizzontalmente a circa 70/100 cm. di profondità, mentre nella seconda avremo delle tubazioni poste verticalmente a profondità variabili dai 70/120 cm. ai 60 metri.
All'interno delle tubazioni (sia orizzontali che verticali) viene fatto passare un liquido che, se più freddo della temperatura del terreno, tenderà a scaldarsi mentre se più caldo tenderà a raffreddarsi, cioè avviene un ordinario scambio termico (di calore) tra il nostro liquido ed il terreno.
Con le tecnologie attuali noi possiamo, successivamente, "recuperare ed accumulare" questa differenza di calore ed utilizzarla per raffreddare o riscaldare la nostra abitazione a seconda delle necessità.
Ovviamente saremo in presenza di un sistema a "bassa temperatura" cioè un sistema più adatto ad impianti di tipo a pavimento o che comunque lavorano con temperature dell'acqua sino a 40/45 gradi, in quanto temperature più semplici e veloci da raggiungere e con minore difficoltà di accumulo.
Questi tipi d'impianto non sono una novità ma risultano utilizzati da oltre 30/40 anni, sono quindi impianti con alle spalle una forte esperienza di cantiere ed un continuo aggiornamento ed adattamento tecnologico, fatto che li rende notevolmente affidabili e sicuri.
L'unica pecca della geotermia superficiale è la necessità di disporre o di un discreto resede di terreno o della possibilità di porre in opera le trivellazioni verticali necessarie, ma quando rtealizzato rende possibile la totale indipendenza energetica da fornitori terzi per quanto riguarda il riscaldamento /raffrescamento degli edifici.
Ovviamente il "sistema impianto" è composto anche da altre macchine quali sistemi di accumulo e pompe di calore geotermiche e quest'ultime, per funzionare, necessitano di energia elettrica che, normalmente, viene resa disponibile tramite il posizionamento di sufficienti pannelli fotovoltaici.
Se avete già letto i miei precedenti blogs capirete che il fatto di avere un edificio a bassa emissione, cioè un edificio correttamente coibentato ed energeticamente progettato o ristrutturato, rende l'utilizzo anche di questo tipo d'impianti molto più semplice e meno oneroso, in quanto la quantità di energia occorrente al nostro fabbisogno sarà già bassa e contenuta sin dall'inizio.
Mi sembra inoltre doveroso specificare che le tubazioni (impianto), nelle quali scorre il nostro liquido "scambiatore", sono completamente autonome e diverse rispetto alle tubazioni di distribuzione dell'acqua potabile, dell'acqua calda sanitaria e del riscaldamento, cioè il liquido contenuto nelle tubazioni che raccolgono il calore sotterraneo si trova all'interno di un circuito chiuso a se stante senza possibili interazioni con il rimanente impianto termo-idraulico.
Vi do quindi appuntamento al mio prossimo post nel quale cercheò di chiarire un tema più "sentito", le centrali geotermiche per il teleriscaldamento e le centrali geotermiche per la produzione di energia elettrica.