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IMPROVVISAZIONE o PROGETTAZIONE?

  • by Geom. Stefano Pelagotti
  • 8 giu 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Improvvisazione...

Nella musica jazz possiamo fare delle sessions d'improvvisazione, in alcune forme d'arte pura, come la poesia e la pittura, possiamo fare improvvisazione.


Anche la mattima, scegliendo cosa indossare possiamo fare improvvisazione così come in moltissime altre situazioni a campi... ma in edilizia no, l'improvvisazione non è ammessa, almeno non dovrebbe esserlo.


L'edilizia, in tutte le sue forme, è fondamentalmente progettazione e progettare significa:

  • Ideare una costruzione, un'opera, ecc., eseguendo i disegni, i calcoli, gli studi necessari alla sua realizzazione;

  • Ideare qualcosa, studiando i modi di attuarlo; pianificare.

Quindi sicuramente l'improvvisazione risulta l'antitesi della progettazione.


Il problema è che ultimamente il settore edile/architettonico è sentito dai più come un ulteriore campo d'improvviszione e di mera invenzione sul momento.


Questo perchè il modo di "costruire", e quindi di progettare, è cambiato e sta cambiando.


Anche se sembra che nessuno se ne sia accorto difatto le norme italiane ed europee, le nuove sensibilità e le conseguenti nuove tecniche e tecnologie hanno completamente stravolto il fare edilizia.


Dagli anni '50 in poi il costruire italiano ha creato una sua tradizione del costruire basata sul cemento armato ed il laterizio, lo standard costruttivo portava ad avere una struttura, interna o a vista, in cemento armato e tamponature in laterizio, con finiture e formalismi molto liberi e determinati dalla volontà architettonica del periodo e quindi portando le imprese alla specializzazione di questo sistema costruttivo, sistema che, per conformazione, lasciava ancora ampi spazi all'improvvisazione cantieristica, soprattutto per ciò che non era direttametne connesso al sistema strutturale.


Attualmente e da diversi anni le norme, sempre più stringenti e specifiche, richiedono un occhio di riguardo verso il concetto di prestazione energetica degli edifici, prestazione che può essere ottenuta, più o meno facilmente, solamente utilizzando determinati materiali e/o tecnologie costruttive.


Il problema di fondo però rimane ed è che l'utilizzo di queste nuove metodologie non lascia alcuno spazio all'improvvisazione in corso d'opera ed "all'aggiustamento" a fine lavori.


I nuovi materiali e le nuove tecnologie, per un loro corretto funzionamento ed una coerente durata nel tempo, richiedono una maggiore attenzione e cura delle soluzioni proposte in fase progettuale, una soluzione che con un materiale funziona non è detto che sia applicabile ad un altro materiale che può sembrare simile, le metodologie di posa e protezione di un massello in canapa e calce non sono le stesse di un massello in laterizio, posizionare i sistemi coibenti internametne o esternamente non è la stessa cosa e non si ottiene il medesimo risultato.


Le nuove tecniche nulla hanno da condividere con le vecchie metodologie di posa e costruzione, quindi anche l'esecutore/impresa deve avere un nuovo e diverso approccio alla cantieristica, una maggiore cura del particolare ed una diversa attenzione all'esecuzione della catieristica a tutti i suoi livelli, una scarsa o superficiale posa di un impermeabilizzante, di uno strato o di una tassellatura può comportare, anche nel breve periodo, a deterioramenti importanti sia delle strutture che delle finiture.


Precedentemente gli impianti (elettrico, riscaldamento, acqua, ecc.) erano "slegati" dalla costruzione, una tubazione poteva passare sotto pavimento come in parete e se veniva dimenticato qualche cosa bastava una "traccia" e dell'intonaco.


Oggi gli impianti tecnologici (aumentati per numero e complessità) sono "integrati", cioè sono parte della costruzione e una loro approssimativa definizione in fase di progettazione esecutiva può portare a difficoltà importanti durante la cantieristica e ad un consistente rallentamento dei lavori.


"Ma questo vale solo per le nuove costruzioni... " potreste pensare, invece questa forma mentis trova la sua applicazione anche nell'ambito della ristrutturazione con una complessità a volte maggiorata, dovendo trovare un equilibrio tra esistente e nuove esigenze ed obbligazioni.

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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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