BRRRR... quanto mi costi...
- by Geom. S. Pelagotti
- 14 dic 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Mai come negli ultimi anni il costo dell’energia è aumentato, dai derivati petroliferi in primis sino ai gas naturali, elementi questi da sempre presenti in natura ma in quantità sempre più limitata e come tutte le cose richieste meno ce n’è maggiore diviene il suo prezzo, secondo la naturale legge di mercato della domanda e dell’offerta.
Inoltre la necessità/dovere di un minor inquinamento complessivo ha comportato ad un aumento dei costi di produzione dell’energia stessa, costi che ovviamente pesano sul portafoglio dell’utilizzatore finale.

Pertanto oggi le inutili dispersioni termiche e le carenze costruttive aggravano in maniera consistente i costi di gestione delle case, sia per quanto riguarda il riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo, quindi diventa essenziale comprendere come migliorare le prestazioni energetica del proprio edificio così da massimizzare l’efficienza degli impianti esistenti.
Perché, a differenza di quanto credono in molti, l’efficienza energetica non parte dall’impianto di riscaldamento o dalla produzione in proprio dell’energia, ma dalle caratteristiche costruttive della nostra casa.
Se abbiamo una casa che necessita, per esempio, di 1000 Kw, che questi si producano bruciando metano o che si producano tramite dei pannelli fotovoltaici sempre di 1000 Kw stiamo parlando, mente il nostro obbiettivo dovrebbe essere di migliorare il nostro edificio per far si che necessiti di soli 100 Kw o meno, cioè che consumi meno energia.
Tra i sistemi di isolamento termico più utilizzati ed efficenti da anni troviamo il cappotto termico esterno (di quello interno abbiamo parlato in un precedente articolo), con il quale rivestiamo di uno strato di elementi isolanti la parte esterna degli edifici e sul quale poi applichiamo la finitura (intonaco, legno, pietra, ecc.).
In questo modo possiamo realizzare un isolamento termico ad hoc, migliorando l’involucro e annullandoi ponti termici, che ci consentirà di ridurre la necessità d’energia e i relativi consumi anche fino all’80%, ottenendo così il duplice effetto di risparmiare denaro e ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera derivanti dal nostro impianto.
La corretta coibentazione di un edificio comporta un netto miglioramento della prestazione energetica, migliorando di conseguenza la classe energetica ed il valore economico del fabbricato, il tutto senza dimenticare che, sino al 2020, buona parte dell’investimento economico risulta detraibile, rendendo appetibili questo tipo di operazioni di miglioramento immobiliare
Ad oggi il mercato e la tecnnologia offrono molti sistemi di riduzione delle dispersioni termiche, permettendo d’intervenire su qualunque tipologia di superficie sia verticale che inclinata od orizzontale.
L’isolante termico più utilizzato risultano essere il polistirene espanso o estruso, materiale sintetico derivato dal petrolio, con buonissime capacità termiche ma avente bassa igroscopicità e bassa massa termica (parleremo in successivi articoli dell’importanza di queste caratteristiche).
Esistono inoltre moltissimi materiali naturali aventi altrettanto potere coibente rispetto ai materiali sintetici, mantenendo però anche delle ottime capacità di traspirabilità, igroscopicità e massa, utili per un migliore e più semplice controllo del microclima interno durante tutte le stagioni come, per esempio, il sughero, la fibra di legno, la pomice e la paglia.