PROGETTARE UN SOGNO...
- by Stefano Pelagotti
- 27 gen 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Quando una famiglia o una coppia devono eseguire dei lavori in casa o realizzare o ristrutturare la loro abitazione ho notato che, nella maggior parte dei casi, viene chiamata direttamente l'impresa o "l'amico muratore", quale persona impegnata nella fattiva realizzazione delle opere in prima persona...
E il progettista/direttore dei lavori?
Verrà chiamato se e quando c'è la necessità di un permesso, autorizzazione o concessione da richiedere alla competente Amministrazione Comunale, cioè per risolvere, quasi esclusivamente, gli obbloighi e le problematiche di carattere burocratico.
In realtà il progettista/direttore lavori, che sia architetto, geometra o ingegnere, è una figura fondamentale in quello che è un vero e proprio "processo di produzione".
Lo scopo del progettista è quello di trasformare i sogni e le necessità del committente in realtà realizzabili, studiando ed analizzando modi di vita, funzioni, percorsi, spazi, dimensioni e tecnologie, raccogliendo e distillando il tutto sino a poter indicare al committente la soluzione migliore per uso, tecnologia, aspetto e costo.
Per il progettista ogni scelta effettuata, e le relative esclusioni, deriva da un continuo confronto tra le varie parti, sino a cercare d'isolare, per lo specifico caso, il miglior rapporto tra la qualità del progetto e prezzo per realizzarlo.
Il progettista libero professionista deve rimanere figura imparziale nel rapporto committente/impresa, non deve quindi condividere alcun interesse esterno con coloro che esguiranno i lavori, in quanto per tutelare al massimo il committente non deve subire influenze o pressioni da parte degli esecutori in merito alla scelta dei materiali e delle tecnologie da applicare o delle scelte architettoniche, confrontarsi certamente ma lasciarsi influenzare sicurametne no.
Soprattutto oggi, in quanto anche la progettazione più piccola sottende interventi di riqualificazione struttutale ed energetica e necessita, pertanto, di ambiti di conoscenza che vanno oltre l'ordinaria "piantina della casa".
Anche perchè la corretta redazione di un progetto e la conseguente corretta direzione ed esecuzione di tutte le sue componenti portano, alla fine dei lavori, ad un sicuro risparmio, in quanto i lavori eseguiti saranno il massimo ottenibile con il budget previsto.
Certamente l'edilizia non è scevra di errori, soprattutto in un recupo o una ristrutturazione le possibilità di variare in corso d'opera sussistono, così come la possibilità di incorrere in problematiche non prevedibili, ma una corretta programmazione può far si che il potenziale sforamento del budget resti nei termini dell'accettabilità.
Anche perchè una corretta supervisione dei lavori e la tempestività d'intervento permettono di ridurre i tempi morti dell'impresa in fase esecutiva e la massima interazione tra i diversi fornitori e prestatori d'opera (impiantisti, pavimentatori, decoratori, ecc.), oltre a permettere una verifica dei materiali effettivamente forniti ed utilizzati.
Quindi la figura del progettista deve permanere al centro del processo di realizzzione di un edificio o di una ristrutturazione, anche alla luce della voluminosa massa di obblighi che le normative impongono, sia sotto l'aspetto dimensionale (fase di progetto) che realizzativo fase della direzione lavori).
Alla luce di queste considerazioni la mera presentazione o deposito della pratica edilizia diviene semplicemente un ultimo tassello (meramente burocratico) di un lungo percorso che deve avvenire a monte delle realizzazione.
Questo perchè il progettista libero professionista non ha da vendere un prodotto o un materiale specifico, ma semplicemente mette a disposizione la propria preparazione ed esperienza per realizzare, nel miglior modo possibile, il sogno dell'abitare.