POLVERE FOSSILE, SUGHERO, ARGILLA E CALCE......
- by Stefano Pelagotti
- 17 gen 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Molti di voi, che leggono i miei post, mi hanno posto il problema di riqualificare edifici storicizzati, case coloniche soggette a vincolo, interventi in centri storici, tutti ambiti in cui, molto spesso, è difficile, se non impossibile, intervenire con gli ordinari cappotti termici a pannelli.

Per dare risposta a questa problematica si trovano in commercio diverse tipologie d'intonaci ad alte prestazioni termiche, materiali sui quali non ho mai fatto grande riferimento in quanto, per la maggiore, si tratta d'intonaci alleggeriti contenenti materiali sintetici (tipo polistirolo e simili) che normalmente diminuiscono la permeabilità dell'intonaco, caratteristica che io, come progettista, ritengo invece importantissima per l'ottenimento del confort interno e salute della muratura.
Inoltrandomi in questo settore degli intonaci ad alte prestazioni ho però "scoperto" un intonaco molto particolare che raccoglie in se capacità termiche, deumidificanti ed acustiche.
L'intonaco di cui vi parlo è il Diathonite Evolution, un'intonaco composto da argilla, calce (e fin qui niente di speciale), sughero e polvere diatomeica (inerte composto da materiali organici fossili e presente in enormi giacimenti naturali).
In pratica questa azienda, la Diasen, è riuscita a miscelare in maniera ottimale le caratteristiche di coibentante naturale del sughero con la capacità di assorbimento dell'acqua delle polveri diatomeiche, senza tralasciare le caratteristiche di permeabilità e resistenza dell'argilla e della calce.
In pratica questo intonaco, utilizzabile sia in interni che in esterni, permette di:
- Intervenire su murature soggette ad infiltrazioni acquee per capillarità e contatto, permettendo una deumidificazione delle murature;
- Poter realizzare, anche in piccoli spessori, uno strato con bassa conducibilità termica, quindi con un buon potere isolante;
- Ridurre gli impatti acustici grazie alle caratteristiche di fonoassorbenza.
Ovviamente questa ditta produce anche altri prodotti maggiormante virati verso la deumidificazione e la fonoassorbenza, ma l'Evolution, secondo me, risponde ottimamente alle attuali esigenze energetiche senza dimenticare i problemi di deumidificazione e controllo del microclima interno.
Per far meglio comprendere il potenziale di questo intonaco, trattandolo come normale intonaco, vediamo come modifica le caratteristiche di una parete esistente, per esempio in un centro storico, in pietra e mattoni.
La nostra parete di partenza è una classica parete in pietra e mattoni spessa 40 cm., intonacata su ambo i lati con un intonaco vecchia maniera (calce e cemento) di circa 2-3 cm. di spessore.
Questa parete, calcolando la resistenza termica dei singoli strati, ha una trasmittanza termica U di circa 3,717 W/m2K, cioè quanta energia riesce ad "attraversare" la nostra parete per metro quadrato e differenza di temperatura.
Pensiamo ora di rifare la facciata alla stessa parete e realizziamo un intonaco esterno da 3 cm. con questo materiale.
Dopo gli opportuni calcoli otterremo un valore di trasmittanza termica U di circa 1,109 W/m2K, cioè avremo un'abbattimento della trasmittanza termica di circa 2/3.
Se intervenissimo anche con soli 2 cm. d'intonaco interno la nostra trasmittanza termica scenderebbe a circa 0,743 W/m2K.
Cioè con questa tecnologia possiamo intervenire, con la riqualificazione energetica in ambiti fortemente storicizzati o di facciate non unitarie, senza dover utilizzare le ordinarie tecnologie dei pannelli per termocappotto esterno od interno, raggiungendo comunque dei risultati di tutto rispetto (un abbattimento del 70% allo 80% della trasmittanza termica) e di ottima valenza economica sia come immediato risparmio energetico che come primo passo per una completa riqualificazione dell'edificio.
Ovviamente questo intonaco può essere realizzato anche in spessori maggiori per il raggiungimento di standards superiori, potendolo porre in opere anche in grossi spessori.