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LE CONDENSE, LE MUFFE, LE PARETI ED ALTRE STORIE...

  • Stefano Pelagotti
  • 28 dic 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

In questi giorni di festa ho avuto modo di parlare con alcune persone "di settore", le quali mi hanno stupito parlandomi di loro amici e conoscenti che, chiamata l'impresa edile, si sono fatte fare il "cappotto" alla casa...


Ingenuamente ho chiesto come era stato progettato l'intervento e per risposta ho ottenuto "Hanno chiamato l'impresa e gli hanno messo un pannello di polistirolo (ndr polistirene) espanso da 8 cm.", ovviamente il tutto senza ausilio di tecnici se non per i necessari "permessi in Comune".

Tempo fa un collega (ahimè) aveva fatto fare, a casa sua, il cappotto esterno:

un generico pannello esterno in polistirene espanso da 10 cm., chiamata l'impresa e via così...


Risultato: in poco tempo comparsa di umidità di condensa sulle pareti interne.


Realizzare un termocappotto ad un edificio non è una cosa da prendere alla leggera, in quanto, oltre a costare, se non è fatto bene può creare notevoli problemi.


Tutti "abitando" produciamo vapore acqueo (respiro, doccia, cucina, ecc.), vapore che o esce dalle nostre case o crea dei problemi di condensazione, cioè quest'acqua si "trasformerà" da vapore in liquido.

La formazione di condensa può essere di due tipi: - SUPEFICIALE quando interessa la superficie interna delle pareti, a causa di elevati valori di umidità relativa dell’aria interna, che portano alla comparsa di condensa su muri e infissi; - INTERSTIZIALE quando all’interno della parete, si creano delle condizioni di temperatura e pressione tali da raggiungere le condizioni di rugiada. La formazione di condensa nelle pareti provoca: - Una forte diminuzione delle prestazioni termiche delle pareti, con riduzione di isolamento del muro a causa dell’umidità che è contenuta in esso. - Una diminuzione del comfort abitativo; - La comparsa sulle parerti di muffe ed efflorescenze, con danneggiamento degli strati di finitura sia interni che esterni.


Per qualsiasi parete, monostrato o multistrato, è possibile, e doveroso, verificare i punti di formazione di condensa, soprattutto quando si progettano interventi di riqualificazione energetica.


Per fare questo si utilizza il Diagramma di Glaser, metodo grafico che, una volta note la temperatura e l’umidità esterne ed interne, la pressione e le caratteristiche termiche dei singoli strati componenti la parete, permette di costruire la curva delle pressioni parziali e la curva delle pressioni di saturazione, verificando quindi i possibili punti di intersezione tra le due curve.


Nei punti di intersezione delle due curve si verificheranno condizioni di temperatura e di pressione tali da portare l’aria ad uno stato di saturazione e di conseguenza, in quei punti, si avrà formazione di condensa.

L'analisi tramite il Diagramma di Glaser permetterà quindi di dimensionare la parete, sia per gli spessori degli strati che per la scelta dei materiali che la compongono, in base alle caratteristiche di permeabilità degli stessi.


Una volta note o definite le caratteristiche dei materiali, le temperature e umidità interne ed esterne, si potrà costruire il nostro diagramma, cioè "disegnare" una curva delle pressioni di saturazione ed una curva delle pressioni parziali.


Sovrapponendo la curva delle pressioni parziali con la curva delle pressioni di saturazione all’interno dei vari strati del muro, potremo ricadere in uno di questi casi.

1) Le curve non hanno punti di intersezione e quindi non vi sono pericoli di formazione di condensa;


2) Le curve hanno un punto di contatto, in questo caso le condizioni per la formazione di condensa risultano in un punto, quindi basterà una diminuzione della temperatura o un aumento della pressione relativa per provocare il cambio di stato (vapore-liquido);


3) Le curve hanno più punti di intersezione, in questo caso il tratto compreso tra il punto iniziale ed il punto finale della zona d'intersezione rappresenta la sezione di murature nella quale avremo formazione di condensa.


Ovviamente variando spessori e tipi di materiali possiamo evitare e/o controllare i punti di condensa.

Dovremo inoltre scegliere tra materiali "sintetici" (che hanno meno permeabilità) e materiali "naturali" (diverso comportamento estivo/invernale), se porre una barriera al vapore o se è consigliabile lavorare internamente, così come molti altri "importanti particolari".


Quindi per realizzare un corretto cappotto per un edificio non basta chiamare un'impresa, si deve prima analizzare con attenzione il tipo di parete presente, le condizioni di temperatura e le caratteristiche e tipologie dei materiali che vogliano utilizzare, cioè dobbiamo prima progettare l'intervento e successivamente farlo realizzare.


 
 
 
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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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