IL MONDO DI DOMANI....
- Stefano Pelagotti
- 6 ott 2016
- Tempo di lettura: 3 min
In questi giorni, su quotidiani e televisioni, sono state date alcune notizie che, secondo me, sono importantissime:
- La ratifica da parte dell'U.E. dell'Accordo sul Clima di Parigi;
- L'entità del parco boschivo Italiano.

Molti di voi si chiederanno cosa c'entrano queste due notizie in un blog che tratta di progettazione architettonica e riqualificazione energetica, il fatto è che queste due notizie segnalano quanto gli argomenti da me sinora suggeriti siano sempre più importanti ed impellenti, e di come il futuro, sempre più rapidamente, diventi il nostro presente.
Partiamo dalla prima notizia, cioè la ratifica dell'accordo di Parigi sul Clima, cosa che ai più può sembrare lontana, un meeting scientifico di un elitè di studiosi... In realtà questo è il naturale proseguimento dell'accordo di Kyoto, accordi con i quali le nazioni dichiarano e s'impegnano a far sì che sui loro territori si riducano, abbassino e se possibile annullino, tutte le emissioni e gli sfruttamenti che determinano o possono determinare aumento del riscaldamento del pianeta, cioè seguire una direzione detta "low carbon", che di fatto spinge all'implemento ed utilizzo di forme di energia rinnovabile e se proprio non possiamo fare a meno di "bruciare", dobbiamo bruciare il meno possibile senza buttar via alcuna forma di energia derivante.
Questo non vuol dire che se attualmente in Italia abbiamo bisogno di 1000 di energia dobbiamo produrre 1000 di energia da fonti rinnovabili, ma e soprattutto che dobbiamo consumare meno energia, che cioè dobbiamo rivedere totalmente i nostri fabbisogni di energia.
E quì si ricade nel settore della progettazione degli edifici perchè non basterà più cambiare la nostra caldaia con una di maggior rendimento e più efficiente o cambiare il tipo di combustibile che la alimenta, ma dovremo agire in modo da consumare meno.
Questo obbiettivo è raggiungibile solamente tramite un rinnovamento dei nostri edifici, che siano destinati ad abitazione, industria o ufficio, dobbiamo cominciare a pensare che se facciamo vera riqualificazione energetica degli edifici, allora per scaldarci, lavarci e raffrescare una stanza avremo bisogno di poca o pochissima energia, quindi la nostra "caldaia" potrà essere molto, ma molto piccola.
Se per riscaldare un appartamento avremo necessità di pochissima energia, allora potremo tranquillamente utlizzare fonti veramente rinnovabili, perchè a quel punto saranno veramente sufficienti.
Su questo non vi è altra strada, possiamo analizzare tutti i panorami futuri che vogliamo, ma la strada rimane solamente quella.
Già adesso le nostre norme richiedono il rispetto di alcuni parametri di coibentazione discretametne rigidi e performanti rispetto a soli 10 anni fa, ma nel breve termine i traguardi richiesti dalle norme saranno strettissimi e richiederenno di utlizzare per i fabbisogni quasi 100% di energia derivante da fonte rinnovabile, a quyel punto meno energia occorerà ad un edificio più semplice, e mono oneroso, sarà fornirla.
Ovviamente a quanto sopra saranno anche richiesti materiali a basso impatto energetico (cioè materiali che necessitano di meno energia possibile per la loro produzione e smaltimento) e materiali ad alto contenuto bio (cioè materiali assolutamente non inquinanti, con poca o nulla ricaduta ambientale e il più possibilie riciclabili).
E quì entra in gioco la seconda notizia, il grande implemento dei territori boschivi italiani, implemento che sembrerebbe dovuto ad una continua specializzazione della nostra agricoltura, che pertanto necessita di meno territorio, e ad un abbandono dei territori rurali che, di fatto e nel tempo, tendono a tornare boschi naturali, basta guardare l'attuale copertura nazionale.

Ottimo, poichè i boschi sono dei veri e propri polmoni naturali, tendono ad un abbattimento dell'anidride carbonica ed un rinnovamento dell'aria, ma se correttametne gestiti ed utilizzati sono un enorme potenzialità economica sia in campo edile che energetico (si stima ad oggi un potenziale di circa 30.000 posti di lavoro).
Il mantenimento delle aree boschive, la loro sostituzione e la produzione derivante dall'uso del legno può produrre grandi quantità di energia derivante da biomassa (sfridi di lavorazione e potatura).
Possiamo avere un materiale da costruzione (il legno) utilizzabile in tutte le sue forme strutturali, e con grandi caratteristiche antisismiche, di tenuta al fuoco, energetiche ed eco/bio, un materiale che può essere utilizzato da solo o in strutture miste.
Non c'è niente da fare, il nostro mondo sta cambiando... e penso che, alla fine, stia cambiando in meglio.
P.S. Un ultima cosa, è una curiosità sui possibili futuri che ci aspettano, è uscito nelle sale italiane il film/documentario "Demain" (Domani), un viaggio per il mondo che ci mostra molteplici soluzioni, già esistenti, per poter continuare a "convivere" con il nostro pianeta, per una sera diversa.