Cos'è riqualificare energeticamente un edificio?
- Stefano Pelagotti
- 15 giu 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Oggi aprendo il giornale, entrando in rete o semplicemente guardando la televisione abbiamo molti suggerimenti pubblicitari che ci propongono tende esterne, pannelli fotovoltaici, sistemi di produzione a pompa di calore e tanto altro, il tutto facendo riferimento alla possibilità di accedere agli sgravi fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici...

Ovviamente tutti prodotti, singolarmente presi, ad alte prestazioni e di sicura ottima produzione, il problema però è che queste proposte risultano essere elementi slegati e, anche giustamente, finalizzate alla vendita e promozione di quello specifico prodotto o produttore.
Come progettista nell'ambito della riqualificazione energetica e degli edifici Nzeb mi sento in dovere di sottolineare l'esistenza di una cosa chiamata "progettazione integrata", cioè un fare progettazione che consideri, nel suo iter, la presenza e la compartecipazione di tutti gli elementi componenti un edificio, che siano elementi tecnologici, formali, distributivi e materici, ponendo come obbiettivo finale l'ottenimento di un'architettura energeticametne efficiente.
In pratica niente di nuovo sotto il sole, permanendo di fatto i tre elementi base di vitruviana memoria, ma allora com'è che questo corretto concetto di costruzione e di riqualificazione non trova il dovuto riscontro nella realtà immobiliare/costruttiva italiana, anche tenuto conto delle imminenti scadenze normative che prevedono esclusivamente interventi di fatto passivi.
Analizzando il problema e soprattutto parlando con la gente (cioè la potenziale committenza), ci accorgiamo che la maggior parte delle persone, a volte anche del settore edile, ha una conoscienza dell'argomento molto vaga ed approssimativa e soprattutto delineata da spot affernti i famosi singoli ed estemporanei interventi.
Risulta difficile far comprendere che riqualificare un fabbricato vuol dire analizzarlo sotto l'aspetto costruttivo, prestazionale e di posizione, per poi suggerire e valutare i corretti interventi da realizzare e le posibili tempistiche degli stessi, in quanto, ponendoci il giusto obiettivo finale, è possibile riqualificare un fabbricato anche per step successivi nel breve/medio termine.
In pratica si deve ancora formare una corretta cultura energetica nella gente, che faccia capire che il primo passo fondamentale è ridurre la necessità energetica degli edifici mediante una serie d'interventi mirati, raggiunto questo traguardo potremo poi definire quali forme di energia utilizzare per soddisfare questo fabbisogno e quali forme impiantistiche sarà più conveniente inserire nell'edificio.
Ultima ma non ultima, la possibilità di ridare qualità architettonica a parte del nostro parco immobiliare realizzato durante il boom edilizio degli anni 60' e 70', immobili molte volte carenti sotto l'aspetto più puramente architettonico, elemento all'epoca più volte sacrificato per la necessità di progettare e costruire molto rapidamente per rispondere all'enorme domanda del mercato del periodo.