TANTO SONO TUTTI UGUALI...
- Stefano Pelagotti
- 8 giu 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Tanto sono tutti uguali... sicuramente di fronte a Dio e alla Giustizia, probabilmente nei diritti e nei doveri sanciti dalla Legge, ma i Professionisti?
No, mi dispiace ma la risposta a questo quesito è no, i professionisti non sono tutti uguali.
In tutti i settori economici e non, ormai il termine professionista (almeno nella sua eccezione anglosassone sotto riportata) è stato largamente abusato.
professionist: - 1. one pursuing a profession or a trade
profession: : - 1. a type of job that requires special education, training, or skill
- 2. the people who work in a particular profession
Ma vediamo esattamente come viene definito "professionista", secondo la denominazione italiana, nella ben nota Enciclopedia Treccani
professionista: s. m. e f. [der. di professione] (pl. m. -i). – 1. Chi esercita una professione intellettuale o liberale come attività economica primaria……, chi esercita una professione liberale in modo indipendente, senza rapporto di subordinazione nei confronti dello stato o di un datore di lavoro.

Cioè un professionista dovrebbe svolgere un’attività intellettuale, libera, indipendente e non subordinata.
Ma qual è l’elemento di fondo che contraddistingue un professionista?
E’ che il professionista non vende niente di materiale, ma vende una cosa chiamata fiducia
Il professionista fornisce al suo committente, privato o azienda, un servizio in un determinato settore e solo a lui, che lo ha incaricato e lo paga per quel servizio, deve rispondere e tutelare.
E già questo dovrebbe far capire che i professionisti non sono tutti uguali.
Per farmi capire vi racconterò una situazione in cui mi sono imbattuto nella mia carriera di Consulente del tribunale, situazione che ovviamente tratta il mio settore di competenza che sono le costruzioni, ma comportamenti simili si possono, purtroppo, riscontrare in diversi e molteprlici settori.
Diciamo che il sig. Rossi (sempre lui) debba ristrutturare la sua casa, quindi chiama una ditta di costruzioni che viene a visionare l’edificio, dopo ampia discussione e scambi d’idee il Sig. Rossi decide di fare i lavori.
A quel punto viene fuori la problematica del tecnico….. occorre un progettista per presentare i progetti (chiamati comunemente disegni) in Comune.
In moltissimi casi il Sig. Rossi non conosce nessuno e, dato che tanto sono tutti uguali (in fondo c’è solo da portare in Comune due disegni…), la ditta si offre di presentare un tecnico che conosce (ingegnere, geometra o architetto) che verrà poi incaricato direttamente dal Sig. Rossi anche per la direzione dei lavori,
Da questo punto in poi si scoprirà che non tutti i professionisti sono uguali, non pechè meno competenti ma perchè possono venire a trovarsi in situazioni "sociali" complesse.
Il tecnico incaricato/suggerito si potrà trovare in difficoltà per quanto riguarda la tutelare, se tutelare il Sig. Rossi, sulla carta suo committente diretto per quel singolo lavoro e per il quale viene pagato, o "ammorbidirsi" con l’impresa di costruzioni, sulla carta azienda di cui il tecnico dovrebbe controllare i materiali forniti e la loro messa in opera, la corretta esecuzione delle lavorazioni, il collaudo finale dei lavori, la regolarità dei dipendenti e la tenuta della contabilità e del giornale di cantiere, azienda che al tecnico fornisce non un singolo incarico ma continuità degli incarichi in quanto lo propone direttamente.
Ricordiamoci che il professionista dovrebbe fornire un servizio “indipendente e non subordinato” ma, per molteplici fattori (che per me e molti altri non sono scusanti), si può trovare in situazioni veramente scomode ed in equilibrio precario tra necessità economica e lealtà deontologica.
In pratica alla fine il Sig. Rossi rischia di trovarsi di fatto solo (con il suo portafoglio) di fronte a due figure, specialistiche di settore, con quella che dovrebbe tutelarlo (tecnico) legata, per vari motivi, alll’impresa.
Attenzione, questo non vuol dire che non esistono ditte ed imprese di cosrtuzioni serie e affidabili, ne conosco personalmente moltissime, ma questo atteggiametno e comportamento certamente non gioca a favore della trasparenza nei rapporti con il cliente e dell'indipendenza del tecnico professionista.
Nella mie esperienA questa potenziale “dipendenza” non era mai scritta a lettere cubitali ma è sempre venuta fuori tra le righe dei discorsi, da piccole carenze documentali, da mancanze nell’esecuzione non correttamente valutate e dalla frase finale del Sig. Rossi: “..il tecnico me lo ha consigliato la ditta”.
Quindi se dovete fare delle cose che richiedono un professionista, che sia avvocato o geometra, assicuratevi prima che sia un “libero professionista” (nell’eccezione italiana) … perché non è vero che i professionisti sono tutti uguali, così come non lo sono le imprese.
