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LE CASE DEI TRE PORCELLINI …… E ANCHE DEL QUARTO

  • Stefano Pelagotti
  • 6 mag 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

In questi ultimi tempi mi sono trovato a parlare, con alcuni amministratori locali, fortunatamente non dell’area in cui è inserito il mio studio professionale, della possibilità di edificare un complesso a basso impatto energetico, e subito una delle persone presenti ha esordito “ Ah! le case quelle in legno… potrebbe essere un’idea.”.


Voi non avete presente di quanto la cosa mi abbia colpito, di come ritengo non concepibile che degli amministratori locali, che normalmente hanno firma e delega in materia urbanistica, non abbiano conoscenza di una tematica così importante per il territorio, il paese e l’area che dovrebbero amministrare.


Il fatto di non sapere che al dicembre 2019, per Legge, tutti e dico tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere Nzeb, di non sapere neanche cos’è un edificio passivo e di come possa essere costruito.


Certo il legno nelle sue varie applicazioni, X-Lam e telaio, è un materiale strutturalmente efficiente e consente di ottenere, se correttamente utilizzato degli ottimi risultati energetico-ambientali, ma esistono molteplici altre modalità per affrontare la problematica, sia sotto l’aspetto strutturale che di materiali di finitura.


Con le attuali tecnologie e materiali è possibile realizzare un edificio Nzeb o Passivo anche utilizzando il classico cantiere “mattone/cemento”, ovviamente avremo qualche problematica e spesa in più rispetto all’utilizzo di altri sistemi, ma possiamo ugualmente raggiungere l’obbiettivo.


Avremo certamente vita più facile utilizzando il legno strutturale, sia nelle sue forme più tradizionali, cioè telai di legno trave/pilastro, che nelle sue forma più avanzate, sistema X-Lam, strutture che andremo poi a finire mediante cappotti termici o inserimento d’isolanti e protezioni.


Esistono però anche le strutture in acciaio, qui in Italia ancora sottoutilizzate, strutture che ricalcano in parte l’esperienza statunitense riletta ed adattata anche alla realizzazione di edifici di piccole dimensioni, esperienza che personalmente ho visto ottimamente interpretata da un’azienda toscana di cui vi invito a vedere le realizzazioni e la particolare tecnologia costruttiva.


Sempre in Italia, a seconda delle necessità di progetto, ho trovato aziende che realizzano, e sperimentano, materiali e tecniche per le costruzioni “ultraleggere”, un sistema strutturale che adopera la lamiera d’acciaio zincata come elemento portante o declina il proprio sistema tramite vere e proprie cellule scatolari in acciaio, provenienti dalla ditta già finite di ogni componente e da assemblare tra loro in cantiere.


Tutto questo sino ad arrivare, sulla scia di esperienze tedesche ed olandesi, a gruppi italiani che studiano, sperimentano e realizzano edifici eco/bio mediante l’uso di canapa o paglia, ma su queste consiglio ancora di attendere qualche anno in attesa delle prove di durevolezza.


Comunque tutte queste tecniche costruttive permettono, con maggiore o minore facilità, di ottenere edifici, capannoni e complessi caratterizzati da forte innovazione tecnologica ed architettonica e bassissimo o quasi nullo fabbisogno energetico.


Per questo, oggi, mi appare riduttivo parlare ancora di cemento armato e al più di legno generico, soprattutto quando realtà italiane e toscane stanno aprendo nuove strade e studiando nuove tecnologie, molte volte già apprezzate e esportate in altri Paesi U.E., per migliorare il nostro modo di vivere ed abitare.

 
 
 
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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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