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IL CONDOMINIO: TERMOSINGOLO O RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO?

  • Stefano Pelagotti
  • 11 apr 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

A volte, essendo oltre che progettista anche consulente tecnico del tribunale e mediatore professionista, cerco di mettermi nei panni di un amministratore di condominio, soprattutto oggi che alcune norme iniziano a diventare stringenti, specialmente nell’ambito della riqualificazione energetica e del contenimento dei consumi.


Questo tenendo anche presente che attualmente si stanno contrapponendo, in ambito di energetico condominiale, due diversi approcci alla comunione del riscaldamento, uno determinato da convinzioni e consuetudine ed uno più squisitamente tecnico-economico.


L’approccio determinato dalla consuetudine e da una scorretta, almeno oggi, convinzione di “autonomia” è quello verso il termosingolo, cioè dotare ogni unità abitativa di una caldaia personale.


Questa soluzione, sbandierata, proposta e richiesta per decenni, era dovuta ad un’effettiva carenza tecnologica degli impianti ed da altrettanta carenza dei sistemi d’isolamento sia degli edifici che delle singole unità.


Il tutto supportato dal concetto “in casa mia faccio come voglio”, cioè la possibilità, essendo slegati da un impianto centrale, di poter “gestire” la temperatura del proprio appartamento in libertà.


In realtà le problematiche di trasmissione del calore da un piano all’altro, tra appartamenti adiacenti e dispersioni del piano terreno/primo e dell’ultimo sono completamente rimaste immutate, creando degli squilibri termici, e quindi economici, tra le varie parti del edificio, maggiori oneri complessivi di manutenzione, maggiori costi realizzativi per il numero di canne fumarie, problematiche di estetica dei fabbricati e via discorrendo.


Questa voglia di maggiore autonomia è stata oggi ancor più supportata dalla recente modifica dell’art. 1118 del Codice Civile che, nella sua nuova formulazione, facilità il condomino nel distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato, formulazione che ha, fortunatamente, trovato una coerente applicazione nella sentenza n. 535 del 19/02/2015 del Tribunale di Firenze, che in qualche maniera sottolinea e tiene presente l’unitarietà energetica di un edificio condominiale.

L’approccio tecnico-economico ha come obbiettivo la migliore resa energetica di un sistema condominiale, in questo caso il riscaldamento di un edificio condominiale, contemporanea ad un migliore e maggiore livello di confort delle singole unità immobiliari.

Le attuali caldaie per la produzione di energia da riscaldamento si differenziano dalle loro antenate per il fatto di poter entrare in funzione per stadi, mentre le precedenti caldaie o erano accese o erano spente.


Questo “particolare” incide moltissimo sul consumo e sulla resa effettiva di un generatore di calore, in quanto le nuove caldaie si accendono (e consumano) in proporzione alla richiesta di energia dell’intero edificio, in pratica se un solo condomino richiede in quel momento energia, la nostra caldaia accenderà solamente una parte minima del proprio focolare, strettamente necessaria alla produzione di quel quantitativo di energia termica.


Con l’aumentare della richiesta complessiva la caldaia implementerà il proprio focolare per soddisfare la richiesta, potendo giungere sino al 100% della propria potenzialità.


Inoltre i nuovi sistemi impiantistici e i nuovi sistemi di contabilizzazione energetica permettono di conteggiare l’effettiva energia richiesta e consumata dalla singola unità immobiliare, riportando il tutto ad una semplice ripartizione del consumo effettivo.


Questo permette un notevole risparmio sui consumi ed una corretta ripartizione degli stessi, a questo va aggiunto il risparmio dovuto alla manutenzione, controllo e verifica di un solo sistema caldaia e di una sola canna fumaria, sicuramente minore di quanto annualmente speso sommando i costi fissi dei termo-singolo.


Agli amministratori di condominio posso solamente suggerire, nel caso di condomini con potenziali volontà di distacco e analizzando le scelte in un più ampio ventaglio normativo e tecnologico, di prendere in seria considerazione la possibile riqualificazione energetica, anche per step mirati, del condominio stesso e delle sue impiantistiche, in quanto l’attuale tecnologia di controllo, ripartizione e generazione permette effettivi risparmi complessivi ed una sicura rivalutazione immobiliare dell’edificio

 
 
 
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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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