top of page

Isolamento termico a cappotto: esterno o interno?

  • Stefano Pelagotti
  • 31 mar 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

La maggior parte della superficie esterna di un edificio, il famoso involucro, è per lo più formata dalle pareti verticali, elementi questi che, pertanto, risultano essere fondamentali per la formazione dell’isolamento di un edificio e la tenuta dell’energia.


Attualmente vengono utilizzati, sia in caso di nuova costruzione che di ristrutturazione, principalmente due tipologie di isolamento verticale: esterno e interno.


Va giustamente ricordato che la prestazione energetica di un fabbricato dipende fondamentalmente dall’efficienza dell’intero involucro edilizio che risulta composto da pareti verticali, solai, tetto e serramenti, elementi questi che, se non coerentemente progettati, comprometteranno l’intera prestazione energetica a causa dei continui scambi di calore tra interno ed esterno.


Pertanto durante l’analisi del progetto da realizzarsi e/o dell’edificio da riqualificare è necessario studiare dettagliatamente le tecnologie e materiali da utilizzare nella realtà di cantiere, utili a dare la corretta tenuta termica all’intero volume, impedendo e annullando i ponti termici e curando la tenuta energetica del fabbricato.


I materiali isolanti normalmente utilizzati per la realizzazione di un cappotto possono essere:

  • Naturali, quali la fibra di legno, il sughero, la cellulosa, ecc.;

  • Sintetici quali il poliuretano, l’EPS e il polistirene estruso;

  • Minerali quali la lana di roccia e la lana di vetro.

Tutti questi materiali vengono caratterizzati, a parità di spessore, dalla loro conduttività termica, cioè la capacità di permettere, più o meno facilmente, il passaggio del calore.


In questo post vorrei cercare di chiarire, di massima, i pro ed i contro dei due sistemi più utilizzati di “termocappotto”, l’applicazione dell’isolante esternamente e l’applicazione dell’isolante internamente.


- Isolamento termico sul paramento esterno dell’edificio.


Questa tipologia d’isolamento prevede l’applicazione del pannello di materiale isolante (o dei pannelli se usiamo densità diversificate) sul paramento esterno della parete, in maniera il più possibile continua e senza interruzioni, e la successiva protezione mediante la posa di vari strati di malte ed intonaci specifici.


Tra gli elementi positivi di questa soluzione risultano esservi:

  • L’uniformità termica del rivestimento con abbattimento dei ponti termici;

  • Formazione di un microclima interno termicamente più stabile con minori possibilità di formazione di muffe e condensazioni;

  • Inerzia termica delle pareti, cioè la capacità delle murature di assorbire il calore e rilasciarlo lentamente nel tempo;

  • La possibilità di rinnovare l’estetica del fabbricato, soprattutto nel caso di edifici particolarmente “seriali” e di scarso valore architettonico.

Gli unici aspetti negativi, che in fase di studio progettuale devono essere previsti e minimizzati, sono fondamentalmente legati alle capacità di traspirazione dell’edificio, soprattutto nel caso di utilizzo di pannelli o malte composte da materiali impermeabili, problematica che può essere facilmente risolta con l’istallazione di un impianto di ventilazione controllato o prevista tramite la predisposizione del medesimo.


- Isolamento termico sul paramento interno dell’edificio.


Nel caso di fabbricati con forti caratteristiche storiche, architettoniche e decorative esterne, o in presenza di volumetrie particolarmente complesse, si può valutare la realizzazione di un isolamento termico applicato al paramento interno dell’immobile.


Questa metodologia non permette, rispetto alla precedente, un completo controllo ed eliminazione dei ponti termici ed inoltre comporta una lieve riduzione della superficie utile netta dell’immobile stesso.


Parlando di una perdita di superficie interna è consigliabile utilizzare materiali isolanti ad alte prestazioni, in modo da permettere, con spessori anche minimi, di raggiungere coerenti standard di confort termico.


Se tra gli elementi positivi di questa tecnologia vi è la semplicità e velocità di posa rispetto all’isolamento esterno, di contro abbiamo i seguenti svantaggi:

  • Minore uniformità e continuità dell’isolamento con l’eventuale mantenimento di possibili ponti termici:

  • Riduzione della superficie netta dei locali, da valutarsi soprattutto per il mantenimento dei parametri di superficie minima dei singoli vani;

  • Impossibilità di sfruttare l’inerzia termica delle pareti;

  • Possibilità di minore prestazione complessiva rispetto all’isolamento esterno.

Nel caso di isolamento interno le possibilità di avere problematiche di traspirazione dell’edificio risultano nettamente superiori e, soprattutto in questo caso, sarà necessario regolare adeguatamente la qualità dell’aria interna (igrometria) mediante sistemi di ventilazione controllata.


 
 
 
Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • LinkedIn Social Icon
  • Facebook Basic Square
  • Google+ Basic Square

Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

  • LinkedIn Social Icon
  • Facebook Social Icon
  • Google+ Social Icon
  • b100x24
bottom of page