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ENERGIA & ANTISISMICA... SI PUO' FARE.

  • Stefano Pelagotti
  • 2 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Le continue scosse d'assestamento che stanno maartoriando il Centro Italia hanno acceso l'interesse delle persone per la problematica sismica negli edifici, in quanto molti hanno scoperto di abitare e fruire immobili che, anche se "recenti", non hanno valenze strutturali tali da sostenere scosse telluriche di una certa portata.


Purtroppo, oltre a scontare la storicità dei nostri immobili, stiamo anche scontando le imperizie, la fretta e a volte la superficialità che hanno caratterizzato il nostro costruito dagli anni '60 in poi, quando l'importante era costruire e rispondere velocemente alla richiesta del mercato immobiliare.


In questo post volevo parlarvi delle possibilità d'intervento sugli edifici non storici, o perlomeno sugli edifici non aventi particolari caratterizzazioni storiche (fregi, decori, particolari paramenti a vista e quanto altro) e quindi di buona parte dell'edilizia realizzata negli ultimi 50 anni, edifici cioè che possono raccolgliere in se problematiche sia strutturali che energetiche.


il primo passo da fare è una corretta analisi energetico/strutturale dell'dificio, analisi che permette di definire le coerenti soluzioni strutturali e di contenimento energetico applicabili a quello specifico fabbricato (gli edifici non sono tutti uguali), definire di massima la necessità economica occorrente a realizzare l'intero progetto e quindi stabilire i possibili passi in cui si può suddividere il progetto stesso.


Sì, perchè non è detto che il progetto complessivo di debba forzosamente iniziare e finire in un'unica cantieristica, il progetto, per eventuali convenienze e dilazionamento dei costi, può essere affrontato per passi, realizzando delle opere specifiche nel tempo che tengano presente, nella loro realizzazione, delle necessità delle opere ancora da eseguire.


Ovviamente il primo cantiere sarà comunque il più pesante, sia sotto l'aspetto economico che come entità dei lavori, in quanto si tenderà ad eseguire almeno il grosso dell'intervento "strutturale", per esempio la realizzazione di una struttura metallica o lamellare collaborante con la struttura esistente in calcestruzzo o muratura, struttura che sarà, possibilmente, realizzata sull'esterno del fabbricato.


In un secondo step si potrà andare ad eseguire il rivestimento di questa struttura esterna con l'interposizione dei materiali isolanti e coibenti con soluzioni, per esempio, a facciata ventilata.


Questa modalità d'intervento permetterà di fruire di ambedue le classi degli incentivi statali: l'adeguamento sismico e la riqualificazione energetica, con i relativi ritorni decennali.


Proprio perchè interventi complessi di edilizia integrata (struttura, architettura ed impiantistica) devono essere trattati con la dovuta preparazione e rispetto, in modo da poter ottenere, sempre e comunque, il massimo risultato con il minore impegno economico possibile.


Questo tipo d'interventi, nell'ottica di mercato immobiliare fortemente volatile ed instabile, sono sicuramente degli investimenti da tenere presenti, in quanto un domani un edificio coerente, sia sotto l'aspetto energetico che antisismico, avrà sicuramente una valutazione di mercato e una potenziale vendibilità completamente diversi da un fabbricato privo di queste qualità, qualità che nel tempo assumeranno una considerazione sempre maggiore.


Una cosa importante, non sto scrivendo di particolari invenzioni e/o tecnologie dell'ultima ora ma, sotto il profilo strutturale, ho semplicemente riproposto quanto già di conoscenza nel '700, come la tavola qui di fianco dimostra


Infatti già sotto i Borbone furono realizzati degli edifici con struttura portante in muratura e struttura lignea collaborante, edifici realizzati alla fine del 1700 e che resistettero anche al sisma di Messina dei primi del '900.


 
 
 
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Stefano Pelagotti Geometra - Castelfiorentino, Florence - Italy

Tel & fax 0571/628006    Mobile +39 348 230 4985

E-mail: studio.pelagotti@gmail.com

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